TRANSFORMING MAKE-UP

di M. Manni (R&D Gale&Cosm)

Il mondo del make-up è un’importante arma che ci aiuta a sentirci a nostro agio quando abbiamo bisogno di coprire inestetismi o imperfezioni, quando vogliamo mettere in risalto un nostro punto di forza oppure quando desideriamo comunicare qualcosa di noi stessi. Il make-up è quindi contemporaneamente un gioco ed uno strumento, e ciò gli richiede performance sempre elevate.

Esistono diverse tipologie di prodotti make-up, sviluppate per coprire tutte le diverse esigenze dei consumatori, ognuna caratterizzata dai suoi limiti ed i suoi vantaggi. Possiamo scegliere tra prodotti liquidi dalle texture più o meno leggere, prodotti in stick o colati in pot più o meno morbidi, e prodotti in polvere, che sia essa libera o compatta. Ognuno di essi è sviluppato per ottenere un preciso effetto finale e rispecchia perciò determinate caratteristiche, che aiutano a soddisfare le richieste dell’utilizzatore finale. Per esempio, chi ha la pelle secca tenderà a scegliere dei prodotti liquidi o in crema che risultano più idratanti, al contrario delle pelli grasse che potrebbero preferire prodotti in polvere che aiutano ad assorbire e controllare la produzione di sebo. Le abitudini, le tendenze e di conseguenza le esigenze però cambiano ed evolvono continuamente, e con esse si evolve il mondo del make-up, che deve essere sempre al passo con le richieste ed i trend del momento. Le classiche formule make-up come eravamo abituati a conoscerle, possono oggi risultare poco attuali per gli appassionati del settore, che ricercano sempre più innovazione e versatilità nei prodotti che acquistano. Proprio da queste esigenze nasce un nuovo modo di concepire il make-up, con prodotti che possano essere sempre il più camaleontici possibile e che con l’applicazione cambino la loro natura fisica nella texture o nel colore, per adattarsi al meglio al contesto in cui vengono utilizzati. Già circa 15 anni fa spopolava sul web un prodotto all’epoca rivoluzionario, la Madina Crystal Glass Powder, una cipria unica nel suo genere. Si presentava in cialda come un gel completamente trasparente, ma la sua peculiarità si rivelava una volta applicata sul viso, poiché da un gel si otteneva una polvere traslucida in grado di fissare il trucco e levigare l’incarnato, restituendo un effetto opaco e perfezionato. Questo prodotto è stato uno dei primi esempi di Transforming Make-up, una tendenza che ha radici nel passato ma che come vediamo è estremamente attuale e guarda al futuro. È sempre più comune infatti trovare sul mercato prodotti che si presentano in una forma ma che durante l’utilizzo cambiano texture e/o colore, per rispecchiare al massimo i requisiti di inclusività e qualità oggi richiesti, trasformando un prodotto universale in qualcosa che possa perfettamente adattarsi al singolo individuo. Moltissimi sono i prodotti oggi presenti sul mercato che cambiano texture durante l’applicazione, trasformandosi da colati in crema a polveri (cream-to-powder) e viceversa, o da liquidi a polveri (liquid-to-powder), da emulsioni ad oli e viceversa. Avere infatti una evoluzione nella texture del prodotto, contribuisce ad aumentarne la sensorialità e soprattutto può incrementare la sua performance, poiché nel cambio di texture si riescono a racchiudere tutti i pregi di entrambe le tipologie di formula e contemporaneamente a limitarne gli svantaggi, che vengono compensati dalla controparte in cui il prodotto evolve. Per esempio, nel caso di un fondotinta cream-to-powder, si riesce ad avere un pickup pratico e pulito senza lo spolveramento che potrebbe verificarsi con una polvere compatta e contemporaneamente una elevata facilità di stesura poiché la crema scivola molto facilmente sul viso; una volta settato però il prodotto, si ha quell’effetto soft-focus tipico delle formulazioni in polvere. Lo stesso discorso vale anche al contrario, ottenendo quindi prodotti powder-to-cream, grazie ai quali si possono ottenere effetti naturali dal finish idratante, anche partendo da polveri. Alcuni fondotinta transforming possono presentarsi anche in forma liquida, questi regalano però un finish molto asciutto e perfezionato una volta applicati: è il caso dei prodotti cosiddetti liquid-to-powder.

In questo contesto il make-up si trasforma non solo nella forma, ma anche e soprattutto nel colore. Molto comuni sono ormai tutta una serie di prodotti per la base viso definiti color-adapting. Si tratta in questo caso di fondotinta in stick o in emulsione che si presentano di colore bianco ma che con l’applicazione cambiano colore, adattandosi perfettamente al tono di ogni incarnato. Questo è possibile grazie a delle microsfere di pigmenti che vengono inserite nella formulazione e che, una volta sottoposte allo sfregamento che si produce durante l’applicazione, si rompono rilasciando colore; la formula vira così dal bianco al color carne, rivelando un prodotto estremamente versatile ed universale. In commercio sono presenti moltissimi esempi di prodotti che utilizzano questa tecnologia, che permette di ottenere basi viso dal finish più leggero e naturale al finish più coprente e strutturato. Questa tecnologia può essere sfruttata anche in prodotti in gel dal finish molto radioso e naturale. Il colosso Chanel ha infatti in gamma la linea Les Beiges, che comprende basi perfezionanti e blush in gel arricchiti da sfere di pigmento che una volta rotte regalano un velo molto leggero di colore al viso. Le texture in gel sono di fatto molto utilizzate per lo sviluppo di prodotti di questo tipo, dall’aspetto molto glow e dall’effetto naturale. Un’altra tipologia di prodotti color-adapting molto in voga ultimamente sono i cosiddetti pH reagenti. Questi prodotti possono presentarsi come gel, lipgloss, stick o colati, che possono essere trasparenti o di colori anche insoliti, ma contengono particolari pigmenti pH reagenti che, una volta entrati in contatto con la pelle, svelano sfumature di colore sempre differenti e personalizzate a seconda appunto del pH cutaneo. Famosissimo il Glassy di Espressoh, un gel trasparente molto versatile che regala un colore rosato sempre diverso e personalizzato ed un effetto molto lucido, quasi bagnato, specchiato, perfetto da utilizzare come blush, illuminante, come gloss sulle labbra ma anche come ombretto su tutta la palpebra. Anche VeraLab ha recentemente lanciato sul mercato una linea di balsami labbra pH reagenti in numerose varianti colore. Si tratta di stick labbra idratanti che spaziano dal trasparente al verde, passando per l’azzurro e arrivando addirittura al nero, che una volta stesi sulle labbra regalano tonalità diverse su ogni incarnato. Questa tecnologia è parecchio versatile e consente quindi di sviluppare prodotti labbra ma anche blush dall’effetto molto naturale. Per finire, tra i pigmenti speciali che consentono di ottenere effetti ricercati e particolarissimi shift di colore, sicuramente si posizionano le perle duochrome, speciali perle che in base al modo in cui incontrano la luce, riflettono due colori differenti, shiftando continuamente da uno all’altro. Ancora più particolari sono le perle trichrome, che hanno tre shift di colori differenti in base a come vengono colpite dalla luce, restituendo effetti camaleontici e molto ricercati. Un esempio perfetto è la serie OVIP di Naroon, che comprende sia perle color shifting dai colori pieni che con riflessi in trasparenza e flakes multiriflettenti.

“Makeup Technology” – semestrale (1, 2024), CEC Editore